mercoledì 29 novembre 2006

Nintendo Midnight Opening

Ho già parlato, nel post precedente,della Wii, la nuova console Nintendo, il cui acquisto è il mio principale scopo nella vita al momento (quanto amo esagerare xD)


Comunque, dopo aver letto vari commenti su vari forum, mi è cominciata a salire l'ansia da mancata prenotazione, cosa che si è rivelata fondatissima, siccome i vari negozi che ho visitato qui e a bologna mi hanno confermato che le console al lancio saranno poche e sono già tutte prenotate.


Disperato e ormai convinto di non trovare una Wii al lancio neanche rubandola ad un bambino pacioccoso, sono andato a farmi un giro alla Feltrinelli di Piazza Piemonte a Milano, probabilmente una delle migliori d'Italia. Ero lì che gironzolavo tra i DVD e vedo passare il tizio della sezione videogames. Così, senza crederci troppo, gli chiedo: "Hey, per caso vi arriva qualche Nintendo Wii al lancio, il 7?" lui mi guarda e dice "Qualche? Che fai scherzi? Noi abbiamo l'anteprima europea! Facciamo una festa per il lancio e, scusa se me ne vanto, ma abbiamo 150 console disponibili."
Io rimango basito. Lo guardo e gli dico: "dai, non prendermi per il culo." " ma non ti prendo per il culo, guarda qua, ci sarà un botto di gente e anche le postazioni per provarla. le prime wii in europa saranno vendute qui!"
Felice come un bambino, quasi bacio il tizio e torno a casa contento a dare la notizia.

Ecco l'annuncio ufficiale dal libretto Eventi della Feltrinelli:

LaFeltrinelli di Piazza Piemonte, Milano
Mercoledì 6 Dicembre 2006 Ore 23:00
NINTENDO MIDNIGHT OPENING
Domani esce Wii, la nuova rivoluzionaria console di Nintendo. Per l'occasione, serata speciale tra gamers, in attesa della mezzanotte!


Io sarò lì dalle 20, anche perchè è dietro casa. Chi viene a farmi compagnia?

lunedì 27 novembre 2006

Ricordi

Sono le 3.56 e ho appena finito di rileggere tutti i post fatti su questo blog dal 17 gennaio 2005, giorno della sua nascita, ad oggi. La mia autostima è aumentata un sacco. Non tanto per i contenuti, quanto per il modo in cui sono scritti. Si, dovrei dormire e invece mi autocompiaccio delle mie capacità da scrittore. Vabbè.


Rileggendo mi sono tornate in mente tutte le situazioni descritte, e anche decine di altre che ci sono state, lì in mezzo. E mi sono reso conto che probabilmente un lettore di questo blog che non mi conosce nella realtà mi vede come un lunatico pazzo che cambia idea in continuazione. Che poi è più o meno lo stesso modo in cui mi vedono decine e decine di persone che mi conoscono nella realtà, che mi prendono in giro con frasi del tipo "in quale parte del mondo sei oggi, bastardo senza radici?". Mi sono reso conto che non è poi tanto facile descrivere i propri pensieri e come questi cambiano, in un blog o nella vita reale, non è facile far capire agli altri con quali strani processi mentali si è giunti alle proprie conclusioni. Però io li conosco. Ok, forse non alla perfezione, forse alcune volte ho fatto dei giri talmente strani da non rendermi conto di dove stavo andando, ma in ogni caso sono perfettamente in grado di ricostruire le tappe che mi hanno portato ad essere quello che sono, a fare quello che faccio. E questo blog mi aiuta. In effetti, dal 17 gennaio 2005 sono cambiate parecchie cose, e la maggior parte di questi cambiamenti (ma quanto adoro questa parola?) sono stati trattati ampiamente in queste pagine. Solo che i post parlano sempre di ciò che è accaduto DOPO lo sviluppo di un'idea. Non c'è il COME, ma il COSA. Ed è per questo che un lettore non riuscirebbe a capirci poi molto. Un conoscente invece fa ancora più fatica, perchè mi vede agire senza neanche sapere il perchè, figuriamoci sapere COME sono arrivato a fare quella cosa.


A conti fatti, nessuno sa DAVVERO perchè sono finito a Milano. Siamo seri, che cazzo ci faccio IO a Milano? L'ho sempre schifata come città. La cosa curiosa è che ci sono nato. Però non mi sarei mai immaginato a Milano alla soglia dei miei ventidue anni. Tantomeno a frequentare il S.Raffaele. Psicologia? Solo nei miei sogni. Insomma, Una Serie di Strani (a volte sfortunati) Eventi mi ha portato nella città della madunina, con un odioso portatile nello zaino, in qualità di studente dell'Università Privata per eccellenza, in un corso di laurea su cui faccio affidamento ma di cui non si fida nessun altro dei miei cari. Tutto troppo strano, troppo diverso. E quindi, per mantenere un legame con la vita passata, indovinate dove mi trovo ora, alle 4.09 del mattino?


Ma a Bologna, where else? No, non me ne sono ancora staccato. Ho ancora la mia stanzetta piena delle mie cose, ho mia sorella, mia cugina, mtc, marta, insomma tutto quello a cui è ruotata intorno la mia vita in questi anni. Dovrei essere già a Milano oggi, ma ho rimandato di un giorno, cosa che, ricordando Ferrara, mi fa sorridere parecchio. La scusa è che stasera sono arrivati i miei, domani tutta la famiglia + Andrea + Marina + Geometra si dirigerà in Via Borgonuovo, dove ci attende la nuova casa di mia sorella. In realtà ho solo sfruttato questa cosa per non tornare a Milano. Non ne avevo molta voglia in realtà. Sono ancora senza una sistemazione stabile, al momento sono in casa con mia zia (ma quante maledette zie ho?) e nonostante mi trovi bene alla fine mi sono rotto un po' i coglioni. il che mi fa ricordare i vari scazzi e sfoghi tra me e mia sorella quando ancora abitavo qui stabilmente. La realtà è che non ho molta voglia di cercarmi una stanza. Come al solito un evento negativo ha spento un po' il mio entusiasmo, e a questo si sono aggiunti gli impegni universitari, che stranamente sto rispettando, compreso lo studio. Non sono diventato un secchione, intendiamoci, ma il fatto che finalmente faccia una cosa che voglio fare, più la consapevolezza di non potermi più permettere di perdere tempo, ha aumentato gioco forza la mia passione per le "sudate carte".


L'evento negativo cui accennavo prima è accaduto ormai più di 2 mesi fa. Dovevo prendere casa con uno dei miei migliori amici che vive a Milano da tempo, ma dopo quasi tre settimane di ricerche inutili ci siamo arresi, e lui è rimasto nell'appartamento in cui viveva. E io sono rimasto a piedi. Sempre relativamente, contando casa della zia. Che è anche simpatica, però è pesante come un macigno. Insomma, ad ottobre non avevo una casa, ero sfiduciato sugli annunci dopo aver visto dei loculi orrendi, mia zia non faceva che ripetere "non ti preoccupare, resta quanto vuoi" e così ho smesso di cercare. Si, non ho riservato minor tempo alla ricerca di una casa come ho raccontato a tutti, gliel'ho tolto completamente. E così mi ritrovo a dicembre ormai, ancora senza una casa. Genitore, mosso a compassione, ha deciso che è in vena di spese pazze e vuole prendermi un monolocale. Mi sembra prematuro, sinceramente, ma un monolocale per me sarebbe la soluzione ideale. Ormai sono universitario da quattro anni, di cui tre, e sottolineo TRE da matricola. La vita universitaria ormai l'ho già fatta, ho vissuto nella città universitaria per eccellenza, ho fatto i festini, le albe, le serate passate a fumare e giocare a risiko, ho imbrattato i muri del duomo, ho imballato una statua, ho bevuto sangria con cenere di sigaretta, ho dormito in stanze affollate. Ho conosciuto gente, visto cose. Vissuto con gente diversa da me, e forse questa è l'unica cosa che mi si può obiettare, visto il relativamente poco tempo passato nella casa di ferrara rispetto a quello che avrei avuto a disposizione. Insomma, non me la sento più di ricominciare da capo anche in questo. Conoscere e imparare a vivere con gente diversa, accettare le abitudini alimentari/igieniche/comportamentali altrui, tollerare cose sgradite, condividere tutto, sono cose che al momento non mi interessano. Conoscendomi magari tra un mese vivrò in casa con altre cinque persone e sarò felicissimo di fare queste esperienze, che alla fine sono comunque sempre diverse, ma adesso, ora, alle 4.25 del mattino, in una Bologna gelida, sono assolutamente convinto che un monolocale sarebbe perfetto. Farmi i cazzi miei, gestirmi i miei spazi senza dover tenere conto di nessuno, poter decidere se stare da solo o invitare qualcuno, poter stare in silenzio dopo una giornata intensa, saltare nudo sul letto, mangiare dalla padella e fare la doccia con la porta aperta, ascoltare le canzoni dei cartoni animati o Bob Dylan senza dovermi preoccupare del volume o dei gusti degli altri abitanti della casa, prendere un cane, portarmi a letto una ragazza senza dovermi preoccupare di incontri non programmati o spiegazioni imbarazzate in seguito a situazioni ancora più imbarazzanti. Insomma, vivere da solo. Sarebbe veramente fantastico. Già immagino, nelle seghe mentali più ricorrenti di questi giorni, il mio bel monolocale arredato alla mia maniera, con un bel futon (o come diavolo si scrive) con delle lenzuola scure, sfatto e con telecomandi, fumetti, libri, penne, vestiti, buttati sopra, in una giornata di scazzo. E io, svaccato a guardare la tv, o a giocare con la wii.


 


Già, la wii. E' questa la mia nuova ossessione puerile, dopo quelle già descritte in queste pagine e tante altre che sono arrivate dopo. Ne ho già parlato, molto tempo addietro. Allora si chiamava Revolution, ma mi aveva colpito come mi colpisce ora, e ora più di allora "la curiosità mi uccide". Il controller innovativo e la voglia di regalarmi un giocattolo per natale non mi fanno pensare ad altro quando sono al pc, alla ricerca di video, recensioni, commenti. La nuova console Nintendo uscirà in Europa l'8 Dicembre, in Italia il 7 probabilmente visto che l'8 Dicembre è festa. Io i soldi per comprarla al lancio li ho. Farò una vita da pezzente per tutto il resto di Dicembre, ma pazienza. Purtroppo non so se la troverò, ma me la sento di rischiare. Soprattutto perchè, cavolo, il 7 Dicembre a Milano è festa. Quindi potrei tornare a Bologna mercoledì 6 (ovviamente non posso prenderla + giocarci a Milano, immaginate mia zia... grosso incentivo a trovare casa) comprarla il 7 e fare uno di quei weekend da nerd che tanto mi piacciono e che sempre più raramente mi concedo. E poi il Wii (o la wii, non si è ancora deciso se è un maschietto o una femminuccia) è la console da party per eccellenza, quindi potrebbe anche scapparci qualche strana sessione a tennis tutti insieme. Vabbè, ormai sono le 4.41 e sono riuscito a trasformare un post serio in un ennesimo delirio di un nerd che vive all'interno di un ragazzo fondamentalmente normale.


Ora, alle 4.42, mentre Michael Stipe e compagni cantano It's the End of The World as We Know It (and I feel fine) metto la parola fine a questo post, per dedicarmi ad un massiccio aggiornamento del template, per poi andare a letto appagato.


Offer me solutions, offer me alternatives and I decline.


It's the End of the World as We Know It (and I Feel Fine), R.E.M. , 1987