lunedì 16 gennaio 2006

Una lettera.

Caro zisho,


non so se ti ricordi di me. Sono io, genius&talent. Il tuo blog. Domani è il mio compleanno. Si, festeggio un anno di vita, ma sembra che a te non importi affatto. Ormai sono qui, solo, da mesi. Non mi hai fatto gli auguri di natale, nè quelli per il nuovo anno. Non ti sei curato di me. Non ti interesso più, forse? La tua vita è così colma di impegni da non permetterti di raccontarmi qualcosa, correndo il rischio di perderne altri? Oppure è tutto l'opposto? Hai una vita talmente vuota da non avere nulla da dire? Parlane con me. Confidati. Raccontami qualcosa. Parlami dei film che hai visto, o di quel fumetto che leggi sempre. Parlami di ciò che ti emoziona, ti prego. Non posso più vivere in questo modo, solo, con qualche passante distratto che mi guarda disinteressato, o con qualcuno che viene a trovarmi cercando di trovare fiche unte o chissà quale altra schifezza, e invece trova me. Io, sorrido. Provo a mostrargli ciò che ho, le cose che so, che devo a te. Provo a raccontargli di Old Boy, o di Closer, ma a lui non interessa. E va via, lasciandomi solo, nella speranza che tu prima o poi faccia ritorno. Ti prego. Torna da me. Mi manchi.


Con disperato affetto,


http://genius-talent.splinder.com




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Carissimo,


Lo so bene che domani è il tuo compleanno. Ricordo ancora perfettamente l'emozione della tua nascita, quando ti controllavo costantemente, e ti raccontavo tutto ciò che potevo, per farti crescere bene, forte e sano. E ricordo, ahimè, anche quando, mesi fa, ti ho raccontato di alcune cose che mi avevano totalmente estraniato dal mondo. Mi avevano allontanato da te, e da molto altro. Era molto tempo che non mi curavo di te. Eppure mi sono liberato da tempo delle droghe che mi avevano dominato. Sono tornato alla vita di sempre, tra amici, cinema, vino e come al solito tanto fancazzismo. E' stato un periodo, questo, in cui non ho dato peso a nulla, infognato in una noncuranza esistenziale che mi stava guidando verso una pace finta e colma di insoddisfazione e futuro fallimento. Con l'inizio del nuovo anno, mi sono ripromesso di smetterla di limitarmi ad esistere, di fare cose solo perchè erano lì per essere fatte, di vedere gente solo perchè questo è ciò che volevano. Mi sono ripromesso di crearmi una scala, una scala dei valori. Ma non l'ho ancora fatto, come puoi facilmente immaginare. Auguri per natale, io l'ho passato con degli amici vecchi e nuovi. Ho giocato a Cyberpunk. Auguri per capodanno, io l'ho passato con degli amici vecchi e nuovi. A barcellona. Mi sono divertito. La mia vita non è colma di impegni, o almeno non così tanti da impedirmi di passare a farti un saluto ogni tanto, non tanti da impedirmi di raccontarti qualcosa. Nè tantomeno è vuota, o almeno non lo è più. Forse lo è stata, per qualche mese. Ma adesso sono tornato alla solita vita, tra bologna e ferrara, tra esperienze strane e discorsi assurdi, tra amici e conoscenti, tra molti fumetti e pochissimo studio. Già, lo studio, il solito vecchio problema. La depressione da studio ormai arriva puntualmente in periodo di esami, quando mi accorgo che oh! non ho fatto un cazzo e mancano solo venti giorni ad un esame importante. Nonostante sia tornato ad una vita normale, mi sento una merda ora, piuttosto che nel periodo in cui mi limitavo ad esistere. Più che altro perchè ora ho cognizione di cosa sia effettivamente sentirsi una merda, mentre prima non ne avevo idea. E anche se l'avessi avuta, non me ne sarei curato. Quindi adesso le cose vanno avanti al solito modo, con la sola complicazione che lo studio dovrebbe assorbirmi totalmente, ma ci prova e non riesce. Ci provo, e non ci riesco. Cercherò di salvarmi il culo all'ulltimo minuto come al solito, non preoccuparti. Nel frattempo, ti prometto che verrò a trovarti, davvero. Ci sono delle cose che dovrei raccontarti. Anche se non ne ho molta voglia, in verità. No, non mi fraintendere, non è che non ho voglia di raccontarli a te in particolare, non ho voglia di ricostruire i fatti nella mia mente per sua stessa decisione. C'è come un cartello "non disturbare". Pigrizia, accidia. Me ne sto liberando, ma non sono ancora andate via del tutto. Quindi perdonami se non ti racconterò dell'ultimo Dylan Dog, o degli ultimi film che ho visto. Lo farò, prima o poi, ma non è ancora giunto il momento.


Stammi bene,


zisho.