martedì 25 gennaio 2005

Saluti

 Beh beh... Oggi è il grande giorno, vado a pesaro, esilio forzato causa esame imminente di cui non so un cazzo. Fisica alla fine è stato 18, mi ha fregato la parte di matematica dove ho preso 20, poi 26 e 26 agli altri 2 di fisica... Direte voi: "Ma 20+26+26=72! Che diviso 3 fa 24!"

E infatti. Solo che per penalizzare quelli che non si vanno a fare l'orale possiamo prendere al max 24. Quindi un 30 = 24 e un 24=18. Che bella sola. Ma me ne frego e lo verbalizzo :D

Per il resto... Beh, sono qui all'uni in attesa che quella cazzo di copisteria riapra, mi servono delle dispense dell'odioso esame di Chimica E Nutrizione. Prese quelle vado in stazione e diretto a Pesaro. Diretto per modo di dire, siccome devo fare Ferrara - Bologna e poi Bologna - Pesaro. Vabbè. Saluti, credo che quando non riuscirò più a studiare proverò  a postare mms, giusto perchè sono totalmente assuefatto da questo coso...

Truman: E se non dovessimo rivederci più, Buon Pomeriggio, Buonasera e Buonanotte!

The Truman Show, 1998

lunedì 24 gennaio 2005

A Peak You Reach

Dopo 3 parziali di fisica ho preso 18 su 24. Non andrò a fare l'orale, ma forse lo farò a giugno... chissà. Mi sono tagliato un piede con un pezzo del posacenere rotto settimane fa. Ho un buco sulla pianta. Zoppico. Le lenticchie sono crude perchè mia sorella non le ha messe a bagno. Questo post mi sta facendo impazzire, si ripete da solo e sfalda la pagina. Ma in fondo, chissenefrega.

"I don't wanna be alone, is that out of the question
I'd like a happy home, is that too obvious
Quit being pushed around, stand on my feet
And kick all these losers out of my street"
Badly Drawn Boy, A Peak You Reach, 2002

Uhm....

 Sarà il cielo giusto un po' grigio... sarà il fatto che sto studiando sempre meno, sarà che Alexander ieri mi ha lasciato un po' con l'amaro in bocca ma... oggi sono discretamente dedito allo scazzo più assoluto. Credo che vegeterò per il resto della giornata, domani vado a Pesaro e spero che l'esilio forzato mi aiuti a studiare di più. Oggi è 24, l'esame è tra meno di un mese... la vedo grigia, grigissima, più grigia del cielo di Bologna.

Bart: Non sono pigro... Sono... Hey Lisa, finisci la frase al posto mio!

I Simpsons

Alexander

 

di Oliver Stone

Con Colin Farrel, Angelina Jolie, Anthony Hopkins e Val Kilmer

E così è arrivato anche il mio momento. Dopo aver letto e sentito decine di opinioni contrastanti, cerco di farne una mia, e scopro di trovarmi nel mezzo. Alexander è un ottimo film, ma gli manca qualcosa. Non mi ha trascinato, mentre leggere le sue gesta si. E' un bel film, ma non lo ricorderò come un grande film, perchè troppo spesso sembra di essere davanti ad un documentario. Tutta  la parte centrale, dall'ingresso a Babilonia fino alla morte di Clito, non ti resta impressa nella memoria, perchè alle belle parole, alle mitiche gesta raccontate da hopkins non si amalgamano bene le scene mostrate. Ad un certo punto cominciavo ad identificarmi più con i soldati che con lui, perchè come loro proseguivano con un lento marciare verso i confini del mondo inesistenti, anche noi ci ritroviamo a farlo, verso la fine di una storia troppo grande per essere gestita. E' Alessandro Magno, ha conquistato il 90% del mondo allora conosciuto, e per quanto impegno ci si possa mettere, racchiudere tutto ciò che ha fatto in 3 ore è impossibile. Il film non riesce a stargli dietro, tu senti, percepisci che oltre a quello che vedi sta succedendo altro, ma non riesci a coglierlo, e il film cerca di correre, di coprire tutto ciò che il Re ha fatto, e paradossalmente invece arranca, e alla fine del film viene da chiedere "Ma queste 3 ore sono state usate bene? Stone è riuscito davvero a raccontarci questo Alessandro?" Beh... per me la risposta è negativa. Uscito dal film ero ancora affamato. Stone ha deciso di mostrarci un lato di Alessandro. L'altro è rimasto accennato, nelle poche battaglie, nelle fugaci discussioni con i consiglieri.. Secondo me è un Alessandro diviso a metà. Ed è un peccato.

Alessandro: Da bambino mia madre disse che io avevo natura divina e mio padre era un debole. Cosa sono io? Divino o debole?

Alexander, 2004

sabato 22 gennaio 2005

Avere Vent'anni

 Massimo Coppola è tornato. Già da un po' a dire la verità. L'unico personaggio di Mtv ad avere un po' di sale in zucca, almeno all'apparenza, è tornato con un nuovo programma, che si pone l'obiettivo di indagare sulla realtà e sulla vita dei ventenni di oggi. In onda in questi giorni sta andando la raccolta, e ho appena finito di vedere l'episodio numero 7, intitolato "Figli delle stelle". Verso la metà della puntata Massimo e la sua troupe si trovano in un luogo totalmente fuori dal mondo. Un enorme edificio di Trieste, con 694 appartamenti ed abitato da più di 1600 persone. Quattro ale principali, nominate ala rossa, blu, gialla  e verde, e un "centro", che i "condomini" chiamano IL centro. Enormi corridoi si estendono al coperto, corridoi tetri, bui, dove la gente porta a far pisciare il cane e dove le macchine girano liberamente. I ragazzi che sono nati e cresciuti lì dicono di essere felici, che quello è un bel posto. E sono sempre lì. E non escono praticamente mai, se non per andare al lavoro o a scuola. Una ragazza di 24 anni alla domanda "E la sera esci?" candidamente risponde "Si, vado al centro o vengo qui al bar." AL centro. Un mondo a parte. Non so cosa mi sconvolge di più di questa cosa: il fatto che anche uscendo, per portare fuori il cane o vedere gli amici, si resta sempre al chiuso, l'immagine terribile di questi colossi grigi che dominano il paesaggio, il fatto che ribalta il concetto che io ho di casa. E tutti erano felici di essere lì. Quindi probabilmente ha ragione Marta. Alla fine ci si adatta. La gente che è nata lì è convinta che quello sia un bel posto. Ha tutti gli amici,il supermercato,  e se piove può stare "fuori" senza bagnarsi. E poi ci sono un sacco di posti dove imboscarsi. Chissà, magari per chi ci vive è il paradiso. Per me non lo è. Sarebbe solo una trappola nella trappola che ogni post-adolescente identifica come la propria città. Mi chiedo se avrei potuto viverci. Ma più ci penso e più rimpiango i cori da stadio che cantano sotto al mio balcone alle 4 del mattino. E più rimpiango i camion e le auto che passano tutto il giorno laggiù in quel buco di città da cui sono scappato io. La sola idea di rischiare di perdermi nel mio palazzo mi spaventa. Il vivere rinchiuso in una minuscola realtà con tutto il mondo fuori, senza sapere, nè desiderare di vedere altro, è ancora più spaventoso. No, non ci riuscirei. Mai.

Massimo: Ma questo posto è un fottuto carcere!

Avere Ventanni, Stagione 2004-2005

venerdì 21 gennaio 2005

Sonno.

 Sonno. Ho immensamente sonno. Stanotte verso le 2 franz mi ha chiesto se mi andava di fare una delle nostre passeggiate notturne. Accetto, si sveglia anche mia cugine che reclama cibo. Io, da buona chioccia, vado a prenderle un sano kebab da uno dei 1600 take away di Via del Pratello. Porto il cibo alla ex-bella addormentata e ne mangio uno anche io. Il tempo di fracassare l'ultimo posacenere rimasto in casa e io e Franza usciamo di nuovo. Mtc reclamava la nostra presenza, e quindi all'alba delle 3.30 ci presentiamo a casa sua. Cazzeggio davanti alla tv fino alle 5, e io e Franz usciamo di nuovo. Totalmente lucidi con poco alcool in corpo decidiamo che camminare ancora è una buona idea. Ma una vescica delle dimensioni della Valle d'Aosta impediva a Franz di camminare con entrambe le gambe, quindi, saltellando entrambi, lui per il dolore e io per semplice euforia ingiustificata, torniamo a casa. Mi sono addormentato alle 7. Ho poco più di 4 ore di sonno, ho studiato chimica fino ad ora, ora dovrei:

  • farmi una doccia
  • mettere a posto la stanza
  • uscire per arrivare alle 18.30 da mio cugino per aiutarlo a fare inglese

Non ce la farò mai a fare tutto, quindi tristemente rimando la pulizia della casa e mi dedico a quella del mio corpo.

Intanto Paolo Conte totalmente ubriaco canta "La giarrettiera rosa", giubilo e gaudio.

La donna dalle chiome nere cammina innanzi a me

(du, tre quatt)

Io, seguo e guardo il belvedere

ondeggiar davanti a me

(due, tre quattr)

Quand'ecco si alza un po' di vento

la gonna balza su

(du tre quat)

è questione di un momento

ma non me la scordo più

La giarrettiera rosa e chi l'ha vista ormai

con la mente più non riposa

pensa alla dolce cosa

La giarrettiera rosa chi l'ha vista non la scorda più

La giarrettiera rosa chi l'ha vista non la scorda più

Batte batte forte il cuor sul territorio dell'amor

(ripetizioni varie, biascicamenti che tentano di seguire un trombone)

Paolo Conte, La Giarrettiera Rosa, 1974

Tocca anche a me...

Nel post delirio dovuto ad un film di serie-b molto ben riuscito, tal "Experiment - Cercasi Cavia" appena finito su Italia <1>, totalmente al buio ho cominciato ad usare le mie manine fatate per comporre ciò che in pochi minuti si sarebbe già estinto, dandomi un piacere solo passeggero, contribuendo solo a rovinarmi la salute. No, non mi sono masturbato. Ho semplicemente fatto una sigaretta.

Mi considero nella sempre più ristretta categoria dei "fumatori veri", ovvero quella più disperata, rovinata, ma anche quella che più di tutte le altre si gode il sacro momento del fumo. Sono fumatore da 8 anni. Quando ho cominciato, a 12 anni, avevo cominciato per fare il figo. Si fumava in bagno a scuola, ogni tanto si usciva furtivamente nei corridoi sperando che qualche compagno, anzi diciamo pure compagna, notasse il fatto innamorandosi instantaneamente. E se devo dire la verità funzionava. La mia reputazione alle scuole medie aumentò drasticamente, soprattutto quando cominciai a fumare dal naso. Ma questa è un'altra storia. Finite le medie, e dopo che ognuno di noi "fumatori" aveva raggiunto il suo "status sociale" (sfigato, insignificante, poco significante, significante, figo, extrafigo, bagnamutandine, idolo delle folle), molti, soddisfatti del loro status, hanno smesso. Da parte mia, nonostante fossi soddisfatto del livello raggiunto, decisi di continuare, perchè avevo ancora altri mondi da affrontare, dove la puzza di fumo piuttosto che quella di aglio dell'alito poteva ancora aiutarmi. Mi sbagliavo, al liceo non conta più se fumi sigarette. Conta se fumi qualcos'altro. Ma non me ne sono mai interessato. No, non al qualcos'altro, al fatto che il fumare sigarette non era più da figo. E così ho continuato a fumare, facendo addirittura una scelta assurda: continuare a farmi del male senza sballarmi, quindi fumare sigarette, e smettere di farmi del male sballandomi. E giungiamo al 21 Gennaio 2005, ore 1.38, con una sigaretta in mano, a ricordare i bei tempi andati. Fumare non mi piace più come prima. Ed è la prima volta che mi succede. E siccome l'unico motivo per cui continuo a fumare è perchè mi piace, nel momento in cui il piacere finisce non vedo perchè dovrei continuare. Quindi forse smetterò. Passato il periodo degli esami. Forse.

E, ricordando il titolo, tocca anche a me lamentarmi di questa cazzo di legge. Per carità, giustissima. Ma come dice rebaf, il fumatore che dice di essere d'accordo con questa legge è un grandissimo ipocrita. E' impossibile che io mi trovi d'accordo con una legge che mi obbliga a congelarmi se voglio godermi una sigaretta. Quindi, nonostante la legge sia giusta, mi sta sulle palle. E quindi, vi saluto con una frase poetica, tristemente inventata da me all'istante.

 "Sirchia, sucami la nerchia."

Groucho: Come mai lei ha così tanti figli?
Femminista: Mi piace fare l'amore con mio marito.
Groucho: Hey, a me piace fumare, ma tolgo il sigaro dalla bocca ogni tanto.

You Bet Your Life, 1950

 Dunque. Dovevo uscire alle 6 ed andarmi ad ubriacare senza motivo con mtc, poi magari uscire e ubriacarmi di nuovo. E invece sono rimasto tutto il giorno in casa, davanti al pc, a chiaccherare con vecchi amici su msn e fondamentalmente a cazzeggiare. Mia cugina si è addormentata ore e ore fa, distrutta da una giornata intensa, e dorme ancora. Quindi il progetto di farle vedere "La ragazza sul ponte" è andato a farsi benedire. In questo momento sto valutando l'ipotesi di vedermi uno dei soliti film prima di andare a dormire, e penso alla proposta di mia cugina sull'andare dalla nonna a studiare... Allettante, ma c'è qualcosa che mi frena. Magari l'idea di non poter più scrivere sul blog per parecchio tempo. Chissà. Invidio mia cugina che dorme a dire la verità. Non credo sia mai riuscito ad addormentarmi prima delle 2 di notte. Un'insonnia atipica. Mi addormento tardissimo ma poi potete fare quello che volete: se voglio dormire niente mi sveglierà. Sempre meglio di Andrea che dorme al max 4 ore a notte, e se si sveglia non riesce più ad addormentarsi. Probabilmente se fossi come lui ora non sarei qui a scrivere sul blog. Sarei già morto da un pezzo.

Trinity: Wake up Neo...

The Matrix, 1999

giovedì 20 gennaio 2005

The Streets - A Grand Don't Come For Free

 


The Streets - A Grand Don't Come For Free (Wea, 2004)


Musica, il settimanale di Repubblica, l'ha premiato come "Miglior Album del 2004". L'ho preso proprio per questo a dir la verità, mi aveva incuriosito il commento, e poi "Fit But You Know It" e "Dry Your Eyes" erano nella mia playlist già da tempo. Che dire, è sorprendente. Pensateci un attimo: quanti cantanti rap conoscete? E quanti di questi sono inglesi?


E in effetti il solo pensiero che un inglese (Mike Skinner, colui dietro al nome "The Streets", ma non dimentichiamoci Dizee Rascal, anche lui decisamente bravo) possa fare un cd rap è un po' strano. Siamo troppo abituati alle "canzonette" beatlesiane, e, più recentemente, alla faida del brit-pop tra Blur e Oasis. Il rap è dominio americano. Afro-americano, Eminem permettendo. E invece questo ragazzo si permette di rappare con un accento da far invidia al Principe Carlo, con delle basi rubate al garage, semplicissime, che con la strofa e soprattutto il ritornello cantilenato si amalgamano perfettamente.


Questo album poi è uno di quelli che ti "costringe" a leggere i testi. Skinner ha infatti rispolverato la "tecnica" dell'album a tema, raccontando la vita di un ragazzo con problemi sentimentali, che riflette sull'amicizia e sull'amore, ma che soprattutto si dispera perchè ha perso 1.000 sterline, che in inglese sono appunto chiamate "grand". E quindi per tutta la durata dell'album Skinner dipinge abilmente un tipico spaccato della cultura inglese, tra fish&chips, calcio, pub  e sigarette. Sicuramente la storia in sè è banale, ma è condita dalla giusta dose di umorismo, evidente nella già citata "Fit But You Know It". E oltre a questa e a "Dry Your Eyes", credo che le altre canzoni degne di nota siano quella che trionfalmente apre l'album, "It Was supposed to be so easy", che dà inizio ad una serie infinita di sfighe, e termina appunto con la terribile scoperta: il "grand" è sparito. Bella anche "Could Well Be In" e soprattutto quella che conclude la vicenda con un lieto fine, "Empty Cans".


In sostanza credo che questo cd possa piacere sia agli adoratori del rapper bianco per eccellenza che a quelli che non si sono mai avvicinati al genere. A me è piaciuto particolarmente per vari motivi: il fatto che abbia un filo conduttore, l'accento inglese esagerato che ricorda molto la splendida "Parklife" dei Blur, lo stile semplice ma azzeccato.


Tracklist:


“It was supposed to be so easy”
“Could well be in”
“Not addicted”
“Blinded by the lights”
“Wouldn’t have it any other way”
“Get out of my house”
“Fit but you know it”
“Such a twat”
“What is he thinking?”
“Dry your eyes”
“Empty cans”


"The end of the something i did not want to end,
Begining of hard times to come.
But something that was not meant to be is done,
And this is the start of what was. "


The Streets, "Empty Cans"

100!

 Cavolo... 100 visite! Dopo soli 4 giorni abbiamo già raggiunto le tre cifre! Ok, lo so che conta anche le visite che io faccio, ma non importa. Sono 100 e bisogna festeggiare!

*sto festeggiando*

Per il resto, sto festeggiando anche per un altro motivo: finalmente siamo tornati al vecchio contratto con fastweb, internet illimitato e non più a consumo! E per celebrare l'evento, sto portando giù col mulo una marea di roba, soprattutto musica, musica che mi ha commissionato mtc da quasi un anno... oggi la vedo per le 6 e cercherò di portarle almeno un cd, a patto che lei mi spieghi bene cos'è questa storia del concorso a cui dovrei inviare i miei racconti... Se mi ispira posso provare a mandare qualcosa, non si sa mai.

Ora, mentre Miles Davis e John Coltrane se la spassano suonando "Ah - Cha" io vado a fare da infermiere a mia sorella che non si sente bene, convinto sempre più che oggi è un grande giorno.

"It's gonna be a big day, biggest day of them all."

Lodger, "Big Day" - www.lodger.tv -

mercoledì 19 gennaio 2005

Cazzeggio

 Oggi, come di rito, giornata dedicata al cazzeggio puro. Ci sto mettendo tutto me stesso. Mi sono svegliato alle 4, cioè un'ora fa. Ho notato con sommo piacere che qualcuno non meglio identificato (mia madre) mi ha fatto una simpatica ricarica. Beh, è come aprire una porta chiusa da giorni. Conosco persone che non sopravviverebbero senza cellulare. Io non ne sono particolarmente dipendente, ma è uno strumento utile al cazzeggio. Inutile dire quindi che oggi manderò sms a mezzo mondo, per poi chiedermi "uhm... perchè non ha risposto?" mentre magari il ricevente si sta chiedendo "uhm... perchè mi ha mandato un sms, visto che non ci vediamo da 3 anni?". Poi entrambi cominceremo a farci un milione di seghe mentali... Che poi delle seghe mentali ne parlano tutti, e quasi tutti male. Ma io non riesco ad immaginare un essere umano senza seghe mentali. E' impossibile, fanno parte di noi, e sinceramente a me dispiacerebbe non averle più. Tengono anche in esercizio la mente! Ovviamente, alcune ti costringono a farti del male psicologico (e fisico no?) ma io quando arrivo a questi livelli dico semplicemente "tanto non è vero niente, è solo un mondo creato dalla mia masturbazione". Non funziona, ma di solito dopo questa frase comincio a farmene un'altra, su un altro argomento. Fino a che non mi addormento.

Dicesi sega mentale

il pensare a cose

che non hanno attinenza con la realtà

A te sembrerà da questa definizione che allora le seghe mentali tu non te le fai mai. Questo tuo pensiero è un esempio tipico di sega mentale. Tutto sta nella definizione di realtà, naturalmente.

La realtà è il nostro corpo

e l'ambiente fisico che ci circonda

Le persone normali sanno benissimo che le cose stanno così. Tutti gli altri, sono irrecuperabilmente convinti che la realtà stia dentro la loro testa. C'è di che spararsi. E infatti molti lo fanno. Ma questo non basta a pareggiare le due categorie. I nevrotici, purtroppo, sono sempre la stragrande maggioranza.

Giulio Cesare Giacobbe, "Come Smettere di Farsi le Seghe Mentali e Godersi la vita" Ed. Ponte Alle Grazie, 2003

Closer

di Mike Nichols

Con Julia Roberts, Jude Law, Clive Owen e Natalie Portman

Mike Nichols dirige un cast degno di nota per l'adattamento cinematografico di uno spettacolo teatrale dall'omonimo titolo (dove tra l'altro Clive Owen aveva il ruolo che ora è di Jude Law). La storia è semplice, tipica. Banale. E' l'amore, con il tradimento, le gelosie, gli orgasmi, le delusioni, le perdite e i ritrovamenti, tutto condensato in un paio d'ore, tutto vissuto in un attimo dagli unici quattro personaggi, che continuano a ripetersi frasi da baci perugina e porcate da chat "a mano singola". E nonostante questo, è un film brillante. Credo che uno dei suoi punti di forza, oltre alla effettiva spaventosa bravura del cast, siano i dialoghi, che dominano incontrastati su tutto il resto, fiumi di parole, disperate, appassionate, decisamente incazzate, malinconici e tristi. Si parla di sesso per l'intera durata del film, ma non c'è una sola scena in cui le belle parole vengono portate ai fatti. Ma probabilmente è molto più stimolante di tutti i porno che ha il mio videonoleggio. E' un film che diverte, e ancora più divertente è vedere chi è divertito. Signore attempate ridere imbarazzate di fronte alle infuocate parole scritte via chat, i rispettivi mariti scuotere la testa e lasciare la sala per ritrovare un po' di dignità (chissà perchè) perduta. Ma soprattutto, come dice anche Guzzano, è divertente guardare le coppie. Ogni risatina accennata, sorriso o risata sguaiata serve ad "esorcizzare momentacci vissuti". Quindi, occhio al partner, anzi, andatelo a vedere con un amico/a, o anche da soli, ma andatelo a vedere comunque. E' un film che merita di essere visto. E' un film passionale, carnale e appassionato. Fa ridere, ma è solo un'esorcizzazione, e non solo di momenti vissuti, ma di momenti che stiamo vedendo su un grande schermo, temi segreti e proibiti, racchiusi all'interno di una coppia.

Larry: Scopa meglio di me?

Anna: E' diverso.

Larry: E' meglio di me??

Anna: E' più dolce.

Larry: E' più dolce? Perchè io ti scopo troppo forte?

Anna: A volte.

Larry: Come una puttana?

Anna: Si.

Larry: Chissà perchè eh?

-------------

Larry: Bazzichi ancora sulla rete?

Dan: Non di recente.

Larry: Volevo ammazzarti.

Dan: Credevo volessi scoparmi.

  E poi, beh, e poi c'è lei, Natalie Portman. Se il film non vi incuriosisce andatelo a vedere solo per lei, è semplicemente meravigliosa.

- Chi Ama a Prima Vista Tradisce ad Ogni Sguardo. -

Closer, 2004.

Incredibile.

 Sono sconvolto. Ieri sera piccolo tour de force, ho preparato un intero esame (vabbè na cazzatina..) in 4 ore, esattamente dalla mezzanotte alle 4. Poi sveglia alle 7. Rimanda. Rimanda. Rimanda. 7 e mezza. Cazzo in piedi che perdo il treno. Tutto di corsa, grandiosamente dimentico:

  • Cellulare
  • Sigarette
  • Accendino
  • Libretto
  • Chiavi della bicicletta
  • Libro di Fisica
  • Calcolatrice

E ovviamente me ne ricordo solo quando ormai sono già in autobus, con 2 minuti per percorrere tutta via marconi, via dei mille, fine di via indipendenza e finalmente arrivare in stazione. Manco a dirlo, treno perso. L'esame era alle 9. Sarei arrivato col treno successivo alle 9 e mezza. Emanando calore per la rabbia nel freddo gelido della stazione, fungo da stufa per gli altri pendolari in attesa della carretta. 1 Ora intera di sonno, ripasso addio, tanto ero convinto che non sarei riuscito ad arrivare in tempo. Esci dalla stazione, prendi il biglietto dell'autobus (83 centesimi. Dico io, Perchè 83 centesimi? Perchè!) sali sull'autobus o fatti caricare perchè il freddo e la nebbia ti hanno paralizzato. Arrivo alle 10 meno 20, disperato. L'altro appello è lo stesso giorno di chimica. Passo davanti alle liste e... surprise surprise, l'esame è alle 11.

Da lì poi ho avuto una gran bella giornata, gli esami sono andati entrambi bene *si gratta* e se non fosse per un cazziatone fattomi da mia sorella al ritorno a casa sarebbe stata una giornata perfetta.

Ora esco, vado a festeggiare. Dopo ripasso ad aggiungere una cosa. Approposito di aggiunte, ho messo altre foto, posso dire che si tratta della versione definitiva di questo coso. Che figata.

Errata corrige della mezzanotte: Non esco più. Nevica. Si festeggia in casa.

Ulteriore aggiornamento: Un salutino a Paolo che oggi mi ha effettivamente riempito di sigarette. Ti dirò, anche io avrei scelto Varsavia...

Cantato: Sveglia e caffè, barba e bidet... svelto, che perdo il tram.

Fantozzi (perdonate, non ricordo quale.)

lunedì 17 gennaio 2005

Ce l'ho fatta!

Sono emozionato. Invece di studiare per domani ho perso un'intero pomeriggio a cercare/modificare/adattare foto da mettere come sfondo. Alla fine sembra ci sia riuscito, con qualche compromesso... Tutte le foto che vedete fanno parte di un'unica immagine, che si "riflette" in maniera piuttosto strana  

Comunque sono piuttosto soddisfatto. Ora vado a sbattere le gengive sulla ringhiera del balcone pensando a domani. Ma in fondo sono solo le 8 e mezza, ci sono ancora 12 ore di tempo! (sono spacciato.)

P.a. (piccolo aggiornamento): ho capito perchè le immagini si mettono così. E mi sento abbastanza stupido. La lunghezza delle colonne laterali dipende da quanto è lunga quella centrale ovviamente. Quindi non riuscirò mai ad averle tutte intere. Vorrà dire che lo modificherò di nuovo, aggiungerò qualcosa. Non ora comunque.

Drugo: Mi hanno pisciato sul tappeto!

Il Grande Lebowsky, 1998

La ragazza sul ponte

 di Patrice Leconte

Con Daniel Auteuil, Vanessa Paradis


Vi è mai capitato di trovare qualcosa per caso, in preda, magari, alla noia ? E di scoprire che questa cosa è meravigliosa, e che la adorate e non potrete più farne a meno? A me si, tante volte, in tante situazioni diverse. E stavolta mi è capitato con un film. Erano abbondantemente passate le 2, e io, insonne come sempre  zappingavo annoiato  in cerca di.. nulla in particolare. E invece è arrivato qualcosa di speciale: un film, per la serie "ultimo spettacolo" di Canale 5. Bianco e nero, una ragazza con due incisivi troppo spaziati e gli occhi fuori dalle orbite, che ingenuamente parla delle sue disavventure amorose. Non avevo letto il titolo, ma in fondo lo sapevo già, era un film che mi aveva incuriosito anni fa, e che poi avevo dimenticato. Mai sono stato più felice di ricordare qualcosa. "La ragazza sul ponte"  è un film meraviglioso. Il rapporto tra l'Auteuil lanciatore e la Paradis bersaglio è pura passione, senza sesso, amore, "oscenità". Il bianco e nero è perfetto, intenso o pacato in base ai sentimenti del lanciatore, salvatore o salvato da colei che diventerà il suo bersaglio, in tutti i sensi.

Adele: Ti è mai capitato di provare paura e piacere allo stesso momento?

Gabor: Si, stanotte.

Adele: Ed è stato piacevole?

Gabor: Ovviamente.

Beh, lo è stato anche per me...
E poi c'è Vanessa Paraids, che è la vera forza del film. Tenera, buffa, bellissima e sensuale...

"c'è più sensualità (a dispetto dell'ovvietà della metafora) nelle immagini di Adele legata alla ruota ad aspettare con un continuo spasimo di paura la "penetrazione" che non vuole - quella dei coltelli di Gabor, destinati a sfiorarla e mai a toccarla - di quanta non ce ne sia in tanti film eroticamente estroversi. Peccato solo che si tratti di una forma di ars amatoria difficilmente ripetibile dai comuni mortali." (Iregne Bignardi, la Repubblica, 31 Ottobre 1999)

Gabor: Rappelle, Il n'est pas le lanceur qui compte: c'est la cible.  (Ricorda, non è il lanciatore che conta: è il bersaglio.)

Si (Ri)comincia...

Ed eccomi qua. Per la prima volta, di nuovo. Un altro blog. Perchè? Perchè mi piace scrivere. Mi piace scrivere di ciò che mi piace. E mi piace sapere che (forse) qualcuno legge ciò che scrivo (e che mi piace). Se potessi modificherei tutta l'interfaccia del blog, ma non posso. Anzi, non so farlo, in modo particolare toglierei quegli alberi e quel faro in lontananza. Mi mettono malinconia. Qui potrete trovare le mie opinioni su ciò che leggo, guardo e ascolto. Con la speranza che possano incuriosirvi. Ora mi dileguo, ho 2 esami domani e oggi non ho fatto niente. Niente. Che significa non ho fatto niente? e' una doppia negazione, significa che ho fatto qualcosa. Ho fatto un blog. Che cosa fantastica.

Marlin: Gli avevo promesso che non gli sarebbe capitato mai niente...

Dori: Ah.. E' un po' bislacca come promessa.

Marlin: Perchè?

Dori: Beh, non puoi fare in modo che non gli capiti mai niente. Dovrebbe non fare mai niente. Sai che noia povero Sergio..

Alla Ricerca di Nemo, 2003