venerdì 29 luglio 2005

E da Bologna è tutto, a voi studio.

L'estate svuotacittà è già arrivata da un pezzo. Pochi, pochissimi disgraziati non se ne erano ancora resi conto. Questi, come me, hanno continuato la loro vita come se nulla fosse, considerando la Stagione alla pari delle altre, la cui unica differenza dall'inverno è il caldo insopportabile e le cosce scoperte.



E invece no, l'Estate non è come le altre. Nossignore. L'estate, questa breve stagione intensa, ha il potere di cambiare la vita alle persone.


Prima di tutto, c'è il caldo svarionante. Le temperature alte fanno registrare una vera e propria ondata di cazzate partorite da ogni bocca. L'afa torrida provoca giramenti di testa e gaffe, inciampi, figure di merda e tutta un'altra serie di cose che avvengono solo con il termometro in via di ebollizione e le bandierine del vento a terra peggio di un cazzo moscio. Poi, c'è il semitrasloco. Non importa per quanto tempo una persona stia lontana da casa a godersi una tanto meritata quanto dispendiosa vacanza in qualche ridente località. Il vacanziero tipico procede alle pulizie della casa e all'eliminazione di enormi quantità di cibo, destinato, a quanto pare, ad un'improvvisa accelerazione del deterioramento. Inoltre, le valige del vacanziero non sono mai piene. Sono stracolme. Il soggetto tende a prendere tutto ciò che campeggia nell'armadio, comprese quelle orrende camice a fiorellini regalate dall'arzilla nonnina per una qualsiasi ricorrenza di cui solo lei ha memoria. Il risultato è che, per una settimana, la casa diventa praticamente vuota. La conseguenza ovvia è che, dopo la settimana, il vacanziero tipico si ritroverà con un frigo vuoto come il cranio di alcuni politici italiani, e una serie interminabile di vestiti puliti, ma talmente spiegazzati e rovinati da far invidia a qualche stilista d'avanguardia. E siccome farebbero invidia ad uno stilista d'avanguardia, sono classificati da ogni essere normale come "inindossabili". Quindi, per una vacanza di una settimana, il soggetto si ritrova nudo e senza cibo. In ultimo, ci sono gli addii. Gente che saluta ogni conoscente come se fosse l'ultima volta, con sorrisi colmi di rimpianto e frasi del tipo "fatti sentire!" o "non sparire!". Addii, organizzati da giorni, agende stracolme di appuntamenti per non dimenticare nessuno, liste infinite di nomi, sulle quali  campeggiano quelli dei poveri disgraziati di cui sopra, destinati a restare in città a svolgere una vita normale per ancora molto tempo. La loro fortuna è che si liberano subito dei rompicoglioni. La loro sfortuna è che tali rompicoglioni cercheranno in ogni modo di scatenare qualche gretto sentimento nel cuore del disgraziato. Riuscendoci.



Io, chiaramente non mi distinguo. La calura mi ha massacrato. Il semitrasloco è completo, in valigia ci sono anche 2 maglioni di lana perchènonsisamai. Addii completati. Che poi alla fine a me tutte ste cose piacciono. Insomma, sono proprio il tipico vacanziero.



Domani treno alle 11.46 da BO verso NA. Poi terrificante regionale da NA a SA. Poi ALLUCINANTE  viaggio in macchina da SA ad EBOLI con genitori estasiati. Incubazione parentalmangereccia di un paio di giorni prima di viaggio in Scozia da morire dal ridere se non altro per il gruppo formato. Da ridere davvero. Ma almeno vado  da qualche parte, non ne potevo proprio di fare le solite cose. Di ritorno dalla scozia, piccola parentesi Ebolitana per riprendersi dalla settimana, e poi solita Calabria, condita con studio di anatomia e biologia tanto per divertirsi. Insomma, mi si prospetta un'estate spassosa, davvero. Non vedo l'ora. Davvero dico. Ok, farei a meno delle parentesi ebolitane. Ma c'è sky, il pc, il condizionatore, pizza buona e birra economica. E qualche amico vero. Sarà divertente.



Qui sembra davvero tutto a posto. Mi dò un'occhiata in giro notando il sole in salita. Ho passato bella serata con marta, ultimo addio programmato prima del viaggio. In scozia scriverò tantissimo, ne sono certo. Ad agosto studierò pochissimo. Figure di merda a settembre tantissime. Interesse pochissimo. Sono in vacanza, gente.



P.s.


per tutti i disgraziati ancora nelle città, contattatemi privatamente per dettagli sui viaggi. Tutti quelli che conosco sono già partiti e non ho fatto rosicare nessuno. Non è giusto. Marta non conta, parte sabato.



P.p.s.


La canzone dell'estate è legal man dei Belle And Sebastian. Che vi piaccia o no.

martedì 12 luglio 2005

Ieri notte.

Oggi è l'undici luglio.


Alla luce dei fatti, dopo un altro anno, nella mia vita non è cambiato un cazzo.


Ok, medicina. Ok, ferrara. Ok, nuova gente. Ma i capisaldi sono sempre quelli, i punti fermi sono rimasti lì, nessun cambiamento reale.


Di medicina poi, non posso dirmi soddisfatto. Fondamentalmente è una facoltà del cazzo, con professori del cazzo. Gli esami veramente tosti non li ho fatti, e per quanto riguarda gli altri, in quelli un po' più impegnativi la mia media è poco sopra il 24.  La gente è simpatica, ma non mi ha ancora capito, accettato, c'è freddezza e diffidenza, e non nego di comportarmi allo stesso modo. Niente cambia, nessuna donna reale nella mia vita, solo un'altra, l'ennesima amica, Marta, che probabilmente è la cosa migliore che mi sia capitata quest'anno. Il mio bisogno di una figura maschile come amica è andato a farsi fottere per l'ennesima volta, non riuscendo nè a legare a fondo con i ferraresi, ma il tempo è stato poco e i risultati soddisfacenti, nè riuscendo a fidarmi pienamente di Franz, come se sentissi che qualcosa in lui non andava, cosa peraltro ancora da dimostrare. Con mia sorella il rapporto è invariato, stessa cosa con genitore e trice. Io stesso dubito di essere cambiato.


E' incredibile come abbia subito un unico, enorme cambiamento a quindici anni, coinciso, guarda un po', con la perdita della verginità, e poi più nulla, fossilizzato nel mio modo di fare, nel mio ottimismo e romanticismo, nei miei ampli ma incompleti gusti artistici, nelle mie abitudini. Forse solo una cosa si è aggiunta, una cosa che a me ha fatto bene e che mi ha tenuto in gran forma, giorni di merda come questo eslusi: il cinismo.


Che poi non so neanche se il mio lo sia davvero, credo si tratti più di disillusione, la consapevolezza che c'è sempre qualcosa di meglio e qualcosa di peggio, la certezza di aver bisogno degli altri e viceversa, nessuna aspettativa, semplicemente conoscenza dei propri limiti e vita tranquilla, guardando gli eventi succedersi, intervenendo modificandoli solo quando sembrava oggettivamente possibile.


Sbagliando, la maggior parte delle volte, ma senza preoccuparmene troppo perchè avevo già considerato la possibilità di un fallimento.



Bah. Faccio davvero fatica a capirmi, eppure sembro così bravo a capire gli altri. Sarà una sorta di punizione. Non capisco qual è il mio atteggiamento verso il mondo, non capisco se il fatto che delle domande esistenziali (ma quella di prima non lo era?)  non me ne freghi un cazzo sia giusto o sbagliato, non capisco quando devo aprirmi e quando mettere dei paletti,  non capisco se mi relaziono male e i miei amici sono delle persone buone e comprensive, oppure sono gli altri che non sanno come comportarsi con me e solo alcuni ci riescono, acquistando la mia preziosissima fiducia.


Selettività, un'altra di quelle cose che non è cambiata, una delle cose che più odio.


Estremi, estremi, estremi.


Idealizzazione, selettività. Che assurdita, poco fa dicevo di essere cinico e ora rivelo di idealizzare le persone. E' vero, verissimo. Solo una piccola parte. Un club molto riservato di persone che poi dimostrano di essere più o meno come avevo predetto. Tutti gli altri sono relegati in un limbo, la zona del "si ma forse no però", dalla quale la maggior parte di loro non uscirà mai, restando nell'angolino dello "scarso approfondimento della conoscenza", che li tiene nascosti nonostante i frequenti tentativi di fuga. Tutta questa zona della mia materiogrigiosa mente è controllata dalla selezione discriminativa,  enzima particolarmente attivo nel trasporto di ragazze nella zona più affollata in assoluto, quella del "non mi piace perchè".


Non è cambiato un cazzo, e forse non cambierà, fino a quando la mia testa sarà satura di stronzate. Forse allora esploderà e dal cumulo di liquami e frattaglie uscirà un nuovo me stesso, completamente diverso. A quel punto il mio corpo esploso si ricomporrà, e strangolando il wannabe sostituto dirà la stessa frase che ogni giorno ripeto all'immagine riflessa sullo specchio:


"I Will Take You As You Are,


Please Accept Me As I Am."



Oggi è l'undici luglio.


sono steso nel letto.


Oggi è l'undici luglio.


sono solo.


Oggi è l'undici luglio, e alla luce dei fatti, dopo quasi 21 anni,  sono pienamente convinto di poter essere soddisfatto della mia breve, meravigliosa, intensa, canonica vita.

mercoledì 6 luglio 2005

Così.


Audrey Hepburn



Claudia Cardinale



Natalie Portman



Perchè mi accontento di poco.