E finalmente, il giorno arrivò. Il nuovo cucciolo è già tra le mie manine pacioccose, e mi ha già dato modo di gioire delle bellezze grafiche e architettoniche dello stramaledetto gioco. Bello.
Teoricamente ora la cosa più normale da fare sarebbe chiudersi in casa e dare sfogo a questa ossessione masturbandosi ore ed ore il cervello cercando di far capire alla tua creatura, Bruno, che I Cittadini NON Si Mangiano.
(Bruno, a destra, poco prima di essere scelto.) *FOTO DI REPERTORIO*
E invece no. No, c'ho di meglio da fa. Il che detto così è assurdo, siccome in effetti questi 600 euri spesi per il pc nuovo sono stati sborsati proprio a causa di Bianco e Nero 2. O almeno, Bianco e Nero 2 ha avuto un peso importante nella faccenda. Però è successa una cosa, tra capo e collo, che mi ha portato a dover organizzare in maniera diversa il mio weekend.
Ero a Ferrara, come non mi succedeva da un po' di tempo. Sorvoliamo sul fatto che abbiamo passato una settimana mitica, con laboratori divertenti come al solito e serate al limite dell'assurdo in una casa qualunque. Si, la nostra è ovvio.
Era martedì. Stavo andando a letto dopo essermi depresso abbondantemente dopo la visione di un film bellissimo: "Il Vangelo Secondo Precario". E non so perchè, ma per l'ennesima volta i miei neuroni andarono a cozzare tra di loro per formare il solito pensiero che ormai da quasi un anno e mezzo mi rodeva tutti gli organi passibili di erosione. A N N A L I S A.
E chi cazz è, direbbe qualcuno. In effetti non so se questo piccolo sito di discutibile interesse abbia mai ospitato quelle lettere una in fila all'altra prima d'ora. Certo è che a gennaio 2005 per me Annalisa era già un senso di colpa.
Piccolo riassunto delle puntate precedenti.
Liceo Scientifico, primo Anno. La classe del buon zisho ospita 27 persone. Il buon zisho, seppure ricordi alla perfezione l'elenco delle medie,
(ardia astone buccella caggiano capaccio carrafiello carrafiello catalano cataldo cillo cuozzo de martino de martino fasano gatta gonnella latronico meola morrone mustacchio pagliuca polito rizzo rufolo santucci tedesco tortolani)
non sa esattamente chi ne faccia parte, esclusi ovviamente, i compagni delle medie.
Liceo Scientifico, secondo Anno. La classe del buon zisho ospita 25 persone. Due sono state troncate, lui doveva essere il terzo. Seppure ricordi alla perfezione i nomi dei bocciati (Paolo G. e Marilena L.) non è particolarmente sicuro di ricordare bene gli altri partecipanti al gioco della scuola dell'obbligo.
Liceo Scientifico, terzo Anno, quarto anno, quinto anno con postilla. La classe del buon zisho ospita 17 persone. Le conosce tutte benissimo e alcune farebbe anche a meno di conoscerle.
postilla: il quinto anno, a gennaio, a pochi mesi dal diploma A.A. cambia istituto. Psichiatrico.
In tutto ciò, l'Annalisa era presente il primo e secondo Anno. E il rapporto che aveva con zisho si poteva ricondurre a battute di dubbio gusto, offese e qualche masturbazione, mentale e non, riguardo alle piacenti fattezze del soggetto. Successivamente, il rapporto continuava al di fuori della scuola, con incroci improbabili durante il passeggio in piazza. Fino a che arrivò la svolta.
Il buon zisho confermò ciò che aveva detto fin dal primo giorno della sua esistenza. Bologna divenne la sua nuova casa, e con somma sorpresa scoprì che Annalisa era dello stesso avviso. Cominciò così un'amicizia viscerale, che li portò a stare fino alle 5 del mattino a chiaccherare sotto alla finestra della di lei camera. Si, non c'è neanche bisogno di dirlo. Ero cotto a puntino.
Dopo qualche mese i rapporti cominciarono a scricchiolare. Io, rassegnato al ruolo di amico o quel che è, cominciai a trattarla come tale e non come fulcro della mia esistenza, e quindi cominciai a farmi un po' di amici in quel di biologia. Cominciai ad uscire con loro e la cara A. sembrava non apprezzare. Insomma, era gelosa marcia. E dopo qualche scaramuccia, la mandai a cagare e buonanotte al secchio. Poi lei cercò di recuperare, scusarsi, ma io, attore più che mai, ero infognato nel mio ruolo di uomo ferito e incazzato, e la trattai così come si può trattare un vecchio panno giallo per pulire i vetri sporco. (che tra l'altro sono IDENTICI allo stomaco umano. Provare per credere.)
E quindi la situazione si fermò. Io odiavo lei ma ero rovinato dal senso di colpa, lei odiava me e basta. Per quasi un anno e mezzo io credo di aver pensato a lei almeno una volta al giorno. L'ho anche sognata, qualche volta. Le ho scritto una decina di messaggi mai mandati.
E finalmente giungiamo a martedì (alla faccia del breve riassunto.) Stavo andando a letto, ho pensato a lei, e le ho fatto uno squillo. E lei mi ha mandato un sms. E ci siamo dati appuntamento per venerdì.
Tutto passato, dopo un anno e mezzo. Sapere che non ero l'unico stronzo che quando passava dai luoghi che frequentavamo insieme si sentiva un colpo allo sterno ed era tentato a chiamare, bloccato da una forza sconosciuta, è stato splendido. E anche ieri pomeriggio, quando l'ho vista arrivare, con i soliti occhiali da sole, con un sorriso per dire "e così ci rivediamo, sono felice ma anche incazzata" il cuore si è un attimo fermato, dopo minuti e minuti di tachicardia. Ed è stato bello, parlare di nuovo con lei, ricordare esattamente i suoi movimenti, il suo intercalare, la sua cadenza ancora legata alla nostra provincia, il suo profumo, il suo sguardo. E' stato bello, e le voglio bene. E' stato bello, e sono felice.
Il peso più grande che avessi mai portato sulla coscienza è stato cancellato da uno squillo. Stasera arriva Raffaele che domani deve andare a vedere i Dream Theather. Usciamo tutti e tre insieme, poi cena da lei e alla fine Estragon.
Bentornata, lì.